NO ALLE ASTE
Nel 2015 in nome di un "Principio Cumunitario" lo Stato potrebbe mettere all'asta le spiagge con sopra i nostri stabilimenti balneari costruiti con tanta passione, duro lavoro e ingenti investimenti, favorendo i grandi gruppi industriali, le mafie e il riciclaggio di denaro.
La tradizione balneare italiana fondata sul rapporto umano, la cortesia e la disponibilità rischia così di scomparire per far posto a servizi standardizzati di multinazionali del settore o addirittura a nessun servizio, smantellando di fatto un sistema fatto di piccole imprese a carattere familiare che rappresentano una parte importante dell'intero settore turistico.
Il nostro Governo nazionale è assente e dimostra disinteresse per il futuro di migliaia di professionisti del settore.
Ciò ci sembra inaccettabile, per questo ci teniamo ad informare l'opinione pubblica relativamente a quanto sopra perchè ci sostenga in una battaglia che non è solo nel nostro interesse ma in quello di tutta la collettività.
La tradizione balneare italiana fondata sul rapporto umano, la cortesia e la disponibilità rischia così di scomparire per far posto a servizi standardizzati di multinazionali del settore o addirittura a nessun servizio, smantellando di fatto un sistema fatto di piccole imprese a carattere familiare che rappresentano una parte importante dell'intero settore turistico.
Il nostro Governo nazionale è assente e dimostra disinteresse per il futuro di migliaia di professionisti del settore.
Ciò ci sembra inaccettabile, per questo ci teniamo ad informare l'opinione pubblica relativamente a quanto sopra perchè ci sostenga in una battaglia che non è solo nel nostro interesse ma in quello di tutta la collettività.